mercoledì 21 febbraio 2018

Silvia Mariana De Marco,"La mente adottiva"



I nostri figli ci parlano attraverso le loro azioni, i loro comportamenti; noi facciamo la stessa cosa con loro. La relazione funziona se entrambi siamo in grado di trasmettere, in modo chiaro, quelli che sono i nostri pensieri, i nostri bisogni, i nostri desideri, le nostre aspettative: in altre parole le cose che vogliamo dire. Non sempre la comunicazione procede in modo lineare e può accadere che una reazione rabbiosa nasconda, al contrario, una richiesta di aiuto. La capacità di mentalizzare, di riflettere sui comportamenti propri e altrui, di capire il nostro stato mentale e quello della persona con cui ci relazioniamo, è alla base di ogni relazione che funziona. Il problema sta nel fatto che questa abilità è influenzata dalle prime esperienze di vita, oltre che dalla nostra eredità genetica.
E’subito chiaro che i bambini pluri-traumatizzati, che hanno conosciuto solo forme di attaccamento insicuro e disorganizzato, non possono avere sviluppato questa capacità di riflessione e questo può avere delle conseguenze molto gravi sulla loro maturazione, sul loro sviluppo emotivo e sociale. Sta allora al genitore, opportunamente preparato e sostenuto, svolgere la funziona riparatrice, offrendo al proprio figlio le prime esperienze di attaccamento sicuro. Le difficoltà sono molteplici, anche in considerazione del fatto che tutto ciò che è nuovo spaventa e, spesso, le buone intenzioni del genitore vengono male interpretate e spesso fraintese.

“La mente adottiva. Il fenomeno multidimensionale dell’adozione:nuove prospettive nell’ottica della mentalizzazione”, Aletti (2017) è un libro utile perché ci aiuta a capire come mai le cose possono non funzionare nonostante le buone intenzioni di tutti, figli per primi. La lettura costituisce un valido strumento per gli addetti ai lavori e per i genitori. E’ uno di quei libri da tenere sotto mano soprattutto nei momenti di difficoltà, perché ci aiuta a metabolizzare la rabbia, l’inevitabile desiderio di rivalsa e ritrovare la calma e la serenità per riaprire il dialogo. Solo se siamo in grado di mentalizzare possiamo insegnare ai nostri figli a fare altrettanto. Ci piace, infine, ricordare che Silvia Mariana  De Marco, oltre ad essere una preparata professionista, è una figlia adottiva!

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